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Elena Tortia, Torino, classe 1987. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Torino, attualmente lavora come docente e artista indipendente.

Ha partecipato a workshop e residenze presso: 2022/2023 Come2Art Bruxelles/Trieste - galleria IoDeposito; BeicaBen Valle Maira e Grana; 2022 collaborazione teatrale La meteora di Georg Buchner; 2018 e 2016 residenza The Blank Contemporary Art (Bg) galleria Marelia (Bg); 2016 Innaturalia, Comune di Castell’Alfero (At); 2015 workshop con i Masbedo, Fabbrica del Vapore (Mi); residenza Solid Void – Diogene project; residenza ManUfattu in sitU 8 – ViaIndustriae Foligno; 2013 Resò MEET UP IN 2013, arte moderna /contemporanea CRT foundation (To).

Ha preso parte a diverse mostre collettive, le più recenti sono: 2023 collettiva Come2Art2023 (Ts); Essenziale Fond. Amleto Bertoni (Saluzzo); 2022/21 Finalisti Talent Prize; Una imprecisata pittura, galleria Moitre (To); Outdoor la natura dell’arte, Gallery Sweet Gallery (Cm). 2018 The Others, galleria Marelia (Bg); Turin Table – performance art week, Costruire Bellezza. Nel 2017 ArtDate – The Blank Contemporary Art / Europe for Festivals (Bg); Fondazione Industriale Adriatica ARIA – Silenzio per favore; 2015 progetto Imago Mundi/Fondazione Benetton, Praestigium Contemporary Artists from Italy, Fondazione Cini (Ve) / Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (To); 2014/2013 fiera The Others (To), mostra Spazio Barriera Resò.

Tra le mostre personali si ricordano: nel 2020 bipersonale Exhibi.To Torino Contemporary art week, galleria Moitre; 2016 Camera Chiara, galleria Moitre (To); nel 2015 primo premio Co.Co.Co. S. Pietro in Atrio (Co); FuturoAnteriore, The Blank, galleria Marelia (Bg).

CONCEPT

La progettazione dell’artista parte dall’organizzare accumuli di oggetti, dare un ordine a frammenti ritrovati, creare collegamenti tra fatti avvenuti in tempi o luoghi diversi. Sovrabbondanza di parole e cose che lei o le persone della società vivono. Il suo operato cerca un nuovo modo di sistemare, costruendo un’oggettività formale, di conoscere attraverso gli oggetti, mettendo in relazione sistemi apparentemente lontani; una sorta di catalogare attraverso sistemi sociali reinterpretati. In ogni nuova ricerca non si pone mai limiti stilistici o di forma, prediligendo, negli ultimi anni, materiali facilmente trasportabili come la carta e la tecnica del disegno e segno.

La forma dell’archivio come dispositivo non le interessa, parte da esso per contestualizzare e trasformare la materia presa in esame, creando una narrazione che si sviluppa in serie. L’unico punto fermo è la processualità del lavoro, in grado di restituire il tempo di costruzione e ordine nelle diverse fasi di visione. L’opera è scomposta in diverse parti e risulta la sintesi di un processo. Inoltre è prassi dell’artista iniziare la progettazione con lo scrivere, utilizzando la parola come processo di svolgimento mentale e, di conseguenza, pratico. Questa fase la chiama prova di scrittura, in alcuni casi, se individuale, inserendola nell’opera, oppure, promuovendo una collaborazione tra persone o enti, invitandoli a una corrispondenza, per fare in modo che il nuovo studio abbia una qualche forma di praticità condivisa.

CV

https://mega.nz/file/Sk0jCBia#pt3_XOpNckY7yhkktwJ0stE7MkC9zrEp5D_6_D9d4ec

PORTFOLIO

https://mega.nz/file/OpkjWJJL#fzhTYW8JaFXmGUK1n6cVsyu_LiRkY40mTW8wkfqoJWY

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